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Storia del Green Laser: dai primi modelli all’attuale GreenLight XPS (180W)

Storia del Green Laser

La storia del Green Laser inizia dalle intuizioni di Einstein nel 1917, passa attraverso la costruzione del primo dispositivo laser nel 1960 e prosegue negli anni immediatamente successivi con i primi utilizzi di questa tecnologi in ambito urologico. L’impiego del laser per la cura della ipertrofia prostatica benigna (IPB) si avvia invece negli Anni ’90. Ed è proprio a seguito delle esperienze maturate in quel periodo che nasce il Green Laser, il quale, attraverso una serie una serie di continui miglioramenti tecnologici, arriva alla versione attuale intorno al 2010.

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Storia del Green Laser

Storia del Green Laser. Il concetto di laser venne elaborato da Einstein nel 1917: consisteva nell’idea di poter stimolare l’emissione di radiazioni, bombardano di energia un materiale. Einstein sosteneva che “Non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati”. Grazie a questo suo modo di affrontare i problemi descrisse una tecnologia che solo molti anni dopo vedette la sua effettiva realizzazione.

L’antenato del Laser

Infatti, si dovette aspettare il 1954 perché il fisico americano Charles Townes sviluppasse il primo antenato del laser, il Maser, utilizzando dapprima le microonde, poi gli infrarossi ed infine la luce visibile. Per questa sue applicazioni fu insignito del premio Nobel nel 1964.

Dal primo laser alle sue attuali applicazioni

Il primo vero laser, invece, fu costruito e brevettato il 16 maggio 1960, dal fisico e ingegnere americano Theodor Harold Maiman.

Controllare in quel modo il comportamento della luce era chiaramente un “prodigio tecnologico”, ma che utilità poteva avere?
In realtà, le applicazioni del laser furono subito evidenti, iniziando dagli usi industriali (microsaldature) e dagli interventi di microchirurgia della retina.

Oggi le applicazioni dei laser sono sterminate e spaziano dalle applicazioni industriali, all’utilizzo nella lettura e masterizzazione di CD e DVD, nei sistemi di illuminazione delle automobili, nelle misurazioni di precisione e nei puntatori e ovviamente in Medicina.

Il laser in urorologia

L’utilizzo dei laser in Urologia risale già alla seconda metà degli anni 60 quanto si tentò la frammentazione endoscopica di calcoli vescicali mediante l’energia di un laser a rubino. Oggigiorno il trattamento della calcolosi delle vie urinarie avviene nella maggioranza assoluta dei casi mediante l’utilizzo di un altro laser, quello a olmio.

Negli Anni ’90 si assistette alle prime applicazioni del laser nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna. Il laser a neodimio venne utilizzato per effettuare due tipi di intervento diversi: la VLAP (visual laser ablation of the prostate) e l’ILC ( interstitial laser coagulation of the prostate).

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Il Green Laser in azione durante un intervento di vaporizzazione eseguito su una prostata ingrossata

Il Green Laser

Da quelle esperienze iniziali con il laser a neodimio, nacque la prima apparecchiatura a laser “verde”. Mediante un cristallo di KTP (potassio, titanio, fosfato) venne modificata la lunghezza d’onda del neodimio portandola a 532 nm,: la modifica della lunghezza d’onda rese l’energia laser meglio assorbita dai tessuti prostatici ricchi di emoglobina e più sicura per i tessuti sottostanti rispetto a quanto avveniva con altri laser.

Le prime macchine avevano una potenza limitata (GreenLight® PV 80W) rispetto a quelle attuali ma consentivano un trattamento efficace di prostate non particolarmente voluminose.

Nel 2007, l’introduzione di una nuova apparecchiatura, il GreenLight High Performance System (HPS) consentì, grazie all’utilizzo di un nuovo cristallo LBO (litio-triborato), di portare la potenza del laser a 120W e quindi di velocizzare le procedure di vaporizzazione anche in prostate di dimensioni maggiori.

Infine, nel 2010, si è giunti a una ulteriore evoluzione della tecnologia: l’introduzione di una nuova apparecchiatura, il Greenlight XPS, e di una nuova fibra laser ha permesso di raggiungere la potenza di 180 W. La nuova fibra laser, Moxy, ha uno speciale canale che consente di raffreddare la punta stessa durante la procedura rendendola più efficace e ha una area di irraggiamento ingrandita del 50% rispetto alle fibre utilizzate in precedenza.

La penetrazione nei tessuti dell’energia, rimane invariata mantenendo così le caratteristiche di sicurezza per il paziente per cui si erano distinte le precedenti apparecchiature Greenlight. La nuova apparecchiatura e la nuova fibra grazie alla maggiore efficacia nella vaporizzazione hanno quindi consentito di ottenere risultati eccellenti per ogni tipo di paziente e di prostata trattata.

Riferimenti bibliografici
Amir Zarrabi , Andreas J. Gross .The evolution of lasers in urology Ther Adv Urol. 2011 Apr; 3(2): 81–89.
Sulser T(1), Reich O, Wyler S, Ruszat R, Casella R, Hofstetter A, Bachmann A. Photoselective KTP laser vaporization of the prostate: first experiences with 65 procedures. J Endourol. 2004 Dec;18(10):976-81.
Mordasini, Livioa; Moschini, Marcoa; Mattei, Agostinoa; Iselin, Christopheb GreenLight Laser for benign prostatic hyperplasiaCurrent Opinion in Urology Volume 28(3), May 2018, p 322–328

INTERVENTO GREEN LASER

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