Eventi cardiovascolari acuti perioperatori dopo laser GreenLight 180-W
Sono orgoglioso di annunciare che uno studio tutto italiano alla cui realizzazione ho partecipato, avente titolo “Perioperative major acute cardiovascular events after 180-W GreenLight laser photoselective vaporization of the prostate”, sarà pubblicato a breve dalla testata “International Urologi and Nephrology”.
Oltre a me, hanno contribuito alla realizzazione di questo lavoro altri specialisti Green Laser che sono attivi su questo sito: Lorenzo Ruggera, Paolo Destefanis, Gaetano De Rienzo, Luca Cindolo e Giovanni Ferrari.
Eventi cardiovascolari acuti perioperatori dopo laser GreenLight 180-W
Autore: dott. Luca Cindolo
Commenti: dott. Lorenzo Ruggera, dott. Paolo Destefanis, dott. Gaetano De Rienzo, Prof. Giovanni Ferrari
La lettura più superficiale di questo articolo si traduce in un’ingiustificata allerta, ma ad una lettura più profonda si apprezza come solo nell’1.9% dei casi si è registrato un evento clinicamente significativo. Tale frequenza è inferiore a quanto viene registrato nelle casistiche di pazienti sottoposti alla tecnica tradizionale della TURP.
Di seguito un commento sullo studio effettuato e sui risultati ottenuti, da parte di alcuni dei colleghi che hanno partecipato alla ricerca.
Clicca per visualizzare il Paper: Perioperative major acute cardiovascular events after 180-W GreenLight laser
Commenti del dot. Paolo Destefanis
“Questa nostra pubblicazione sugli accidenti cardiovascolari in pazienti sottoposti a trattamento con laser verde porta l’attenzione su un argomento molto serio. In primo luogo occorre sottolineare che proprio per la sua sicurezza intraoperatoria e postoperatoria il laser verde consente di trattare pazienti molto più delicati (soprattutto dal punto di vista cardiovascolare) e quindi più spesso ci troveremo di fronte a complicanze cardiovascolari.
Commento di Giovanni Ferrari
“In questo studio su un database multiinstituzionale che include 923 pazienti, abbiamo dimostrato come solo 18 di questi (pari all’1.9% dei pazienti operati) ha manifestato un evento cardiovascolare maggiore o similare. Tuttavia solo lo 0.4% ha manifestato un conclamato infarto, mentre la maggioranza ha avuto fenomeni cardiaci severi, ma comunque gestibili farmacologicamente senza esiti (aritmie e angine senza infarto).
Commento di Gaetano De rienzo
“Articolo molto interessante per diversi motivi. Innanzitutto ogni procedura chirurgica, sia nuova sia tradizionale, dovrebbe essere posta al vaglio di simili valutazioni.
L’ipotesi di un aumento di accidenti cardiovascolari maggiori ricorda storicamente simili valutazioni sulla mortalità della TURP allorchè era questa la tecnica innovativa (parliamo ormai di 50 anni fa), dapprima temuta ma poi ampiamente smentita.
Ciò che succede regolarmente nella mia pratica clinica è che pazienti giudicati non operabili di IPB con tecniche tradizionali vengono riferiti alla nostra struttura perché dotata di Greenlight, e vengono poi operati.
Va detto che pazienti complessi e in scadenti condizioni generali non vengono mai dimessi in prima giornata postoperatoria, proprio perché vanno monitorati con attenzione e bisogna essere sicuri che lo stress chirurgico sia stato ben recuperato, ma ad ora, dopo quasi un decennio dall’inizio dell’impiego del Greenlight, non abbiamo ancora registrato eventi cardiovascolari maggiori.”
PER APPROFONDIRE
Il sito della Società Italiana di Urologia (SIU)
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