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Un giorno da Tutor Green Laser

Un giorno da Tutor Green Laser

Cosa fa e cosa pensa un Tutor Green Laser durante una giornata tipo in cui si dedica alla formazione dei colleghi che hanno deciso d’imparare ad utilizzare la tecnica GreenLight Laser per la cura dell’ipertrofia prostatica benigna

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Autore: Luca Cindolo

Un giorno da Tutor Green Laser

1.

Esco di casa pieno di ardore. Devo andare a fare tutoraggio a 500km da casa. Vado in aeroporto.

Biglietto e controlli di sicurezza. Gate b11, mezz’ora d’attesa, poi spostano il volo al gate b18. Mezz’ora in piedi. Cambia di nuovo il gate, mi dirigo al b02, pensando: “Se partiamo subito, avremo 50 minuti di ritardo. Ma che fa?! Sono un tutor Green Laser!”.

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2.

Avevo deciso di non mangiare niente in aeroporto. A Palermo, nelle immediate vicinanze del B&B dove pernotterò c’è un ristorante vegano che propone sontuose insalate siciliane, cariche di capperi profumati e fragranti, spicchi di agrumi dai colori del sole, qualche pistacchio tritato a dare croccantezza al piatto e altre bontà, ma adesso so che arriverò tardi e che forse sarà un semplice trancio di pizza a farmi compagnia.

Sono un tutor Green Laser, devo aiutare un collega a fare delle buone procedure con il GreenLight Laser, mi son messo in cammino presto e non sarà un panino freddo al Mercedes Cafè dell’aeroporto o una insalata mancata a togliermi il buon umore.

Entro infine in cabina e prendo posto al 32C, ancora ignaro del fatto che l’aereo resterà fermo per ancora 45 minuti. Mi addormento e vengo risvegliato dalla voce di uno dei passeggeri che, stufo dei messaggi rassicuranti del capitano, alza la voce. Si, adesso è tutto chiaro: l’aereo non parte perché il catering non è stato rifornito!

Anche se con 90 miuti di ritardo, alla fine decolliamo. Partenza a razzo e arrivo in battito di ciglia. Sbarco, 26 gradi di temperatura, un’umidità tropicale e un sonno maggiore!

La persona che doveva accogliermi in aeroporto non c’è, quindi cenerò cenerò da solo, ma c’è di peggio nella vita. Un tutor Green Laser sa che può cenare da solo: è un rischio del mestiere!

Taxi in fretta e via in centro storico in un B&B pulito, che sa di nuovo. Scendo subito e cerco l’insalata ma trovo zucchine saltate e quinoa. Un bicchiere di birra e frutta. Ottimo.

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3.

Ninna. Cercavo un letto di capperi nella mia insalata, ma ho trovato che la mia camera si chiama   “Cucunci”, che sono i germogli di alcuni fiori bianchi bellissimi.

Mi addormento.

4.

È il giorno del tutoraggio. Sono sereno e faccio una buona colazione. Vado in clinica e conosco i medici, gente con grande esperienza di sala operatoria, chirurghi che vogliono migliorarsi, motivati. Ripassiamo le fasi dell’intervento, verifichiamo lo strumentario e la macchina. Controlli di routine e finalmente eseguiamo un intervento “dimostrativo”. Gli steps vengono illustrati e la luce verde del Green Laser illumina la sala.

Al termine, breve debriefief, un caffè e si ricomincia. Altro caso con indicazione perfetta: aplasia midollare con piastrinopenia e in ritenzione urinaria, desideroso di rimuovere il catetere.

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5.

Finiamo. Siamo soddisfatti. Liquido di lavaggio chiaro.

Arancino, taxi, aeroporto, cannolo, 2 ore di attesa e via: volo a casa.

Domani avrò 12 ore di ospedale e chiamerò i colleghi per sapere come è stato il postoperatorio.

E continuerò a fare GreenLight laser.

Sono un tutor Green Laser e mi devo sempre migliorare!