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Piemonte: prostata e Coronavirus

Piemonte: prostata e #COVID19

A.C. Redazione Green Laser

Nelle ultime settimane la diffusione del contagio da Coronavirus (Covid19) ha provocato un emergenza nazionale che sta mettendo a dura prova il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e la Sanità Privata in Italia.

Oggi abbiamo raggiunto via email il dott. Paolo Destefanis, tutor Green Laser, che lavora in una delle regioni più duramente colpite dall’emergenza Covid19, per fare il punto della situazione.

Redazione: Dott. Destefanis, qual è la situazione in Piemonte?

La situazione è molto seria. I casi accertati sono ormai più di 4000, ci sono stati 283 decessi per l’infezione. Abbiamo più di 2.000 persone ricoverate e circa 300 sono in terapia intensiva per la polmonite. Sono numeri enormi.

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Redazione: Gli ospedale Piemontesi sono in grado di reggere questo carico di lavoro?

Per il momento sì. Chiaramente l’attività degli ospedali è stata profondamente stravolta dall’emergenza. Alcuni ospedali sono stati destinati ad occuparsi esclusivamente di pazienti Covid19. In tutti gli altri ospedali è  stato previsto un aumento dei posti letto di terapia intensiva, di pneumologia e di malattie infettive in una percentuale sul totale del letti che va dal 25 al 40%.

Redazione: E nel suo Ospedale?

Nell’AO Città della Salute e della Scienza di Torino, ci sono pazienti con l’infezione ricoverati in degenze e in terapia intensiva. Tuttavia la Regione Piemonte ha previsto che tutti i pazienti affetti da malattie ad alta complessità non differibili siano indirizzati presso il nostro ospedale per cui è previsto che ci occuperemo di tutti casi complessi del Piemonte, anche non Covid19.

Naturalmente tutta l’attività chirurgica è stata fortemente ridotta, anche in Urologia: allo stato attuale operiamo solo casi urgenti, pazienti affetti da tumori e trapianti di rene.

Redazione: I pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna vengono operati?

No, purtroppo non è possibile trattare pazienti affetti da patologie benigne e non urgenti. Al momento tutti questi interventi sono stati sospesi. Non solo: la Regione Piemonte ha bloccato anche tutte le visite non urgenti per queste patologie. Anche l’attività privata (libera professione sia in intramoenia sia in extramoenia) è stata completamente sospesa.

Redazione: Cosa consiglia ai suoi pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna?

Devono aspettare e aver pazienza anche se hanno sintomi fastidiosi o, peggio, se sono portatori di catetere vescicale. Non è possibile fare visite, esami né interventi. Tuttavia questo è anche nel loro stesso interesse: la cosa peggiore che può capitare è di contrarre l’infezione da Coronavirus uscendo di casa. Si tratta di una patologia che ha una certa mortalità nella fascia d’età delle persone affette da ipertrofia prostatica benigna e quindi non bisogna correre alcun rischio. In ogni caso sono a disposizione e contattabile via email.
Quindi #restateacasa

Redazione: Grazie dott. Destefanis per il tempo che ci ha dedicato e buon lavoro!